Il Tesoro Nascosto della città di Petra

Nascosta tra le montagne della Giordania, la città di Petra rappresenta uno dei più straordinari tesori archeologici del nostro pianeta.
 
 UNESCO l'ha dichiarata Patrimonio dell'Umanità nel 1985, mentre nel 2007 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di una delle Nuove Sette Meraviglie del Mondo.
 
Questa antica metropoli sorge nella Wadi Araba, precisamente nella fascia territoriale compresa tra il Mar Morto e il Golfo di Aqaba, distante circa 250 km dalla capitale giordana Amman.
 

Petra viene comunemente soprannominata "Città Rosa" grazie alla caratteristica colorazione dell'arenaria da cui è stata magistralmente intagliata. Le sue origini risalgono al IV secolo a.C., quando divenne capitale del regno dei Nabatei, popolazione nomade che sviluppò notevoli capacità commerciali.

 

Indice dei contenuti:

1. Dove si trova Petra e come raggiungerla?

Nel cuore della Giordania, custodita tra le maestose montagne che delineano il fianco orientale della valle dell'Arabah, la città di Petra si erge come testimonianza di un passato glorioso.
 
Questo gioiello archeologico occupa una posizione geografica precisa che merita di essere esplorata, così come le diverse modalità per raggiungerla dalle principali città giordane.
 

Coordinate geografiche e contesto

Petra sorge nel Governatorato di Ma'an, in Giordania, alle coordinate 30°19'44"N e 35°26'41"E. Questa meraviglia archeologica occupa un bacino naturale circondato da formazioni montuose, con il monte Jabal Al-Madbah che domina l'orizzonte orientale.
 
 La cittadina moderna di Wadi Musa si sviluppa nelle immediate vicinanze dell'antica metropoli, fungendo principalmente da centro di accoglienza per i numerosi visitatori che ogni anno si recano al sito.
 
La peculiare conformazione geografica di Petra risulta fondamentale per comprenderne la storia: la città venne edificata su una terrazza naturale, attraversata in direzione est-ovest dalla Wadi Musa (Valle di Mosè) – località che la tradizione identifica come uno dei luoghi dove Mosè percosse una roccia facendo sgorgare acqua.
 
 Le imponenti pareti di arenaria che abbracciano la valle presentano straordinarie venature cromatiche che spaziano dal rosso intenso al viola fino a delicate sfumature giallo pallido. Questa caratteristica ispirò lo studioso biblico inglese John William Burgon a definire Petra "una città rosso-rosa vecchia metà del Tempo".
 

Come arrivare da Amman o Aqaba

Diverse opzioni di trasporto collegano Petra alle principali città giordane:
 
Da Amman:
 
  • Autobus JETT: Partenze giornaliere alle 6:30 dall'Abdali Terminal, con un viaggio di circa 3,5 ore. Il biglietto costa approssimativamente 10 JD (dinari giordani).
  • Tour organizzati: Numerose agenzie turistiche propongono escursioni giornaliere con partenza alle 7:00 del mattino, includendo il servizio di prelevamento dall'hotel.
  • Auto a noleggio: Il percorso richiede circa 3 ore lungo l'autostrada del deserto (Highway 15), coprendo una distanza di circa 140 miglia. Il costo del noleggio si aggira sui 25-30 JD giornalieri.
  • Taxi privato: Soluzione più onerosa (circa 85 JD per tratta) ma ideale per chi desidera un trasferimento diretto e confortevole.

Da Aqaba:

  • Tour giornalieri: Solitamente iniziano alle 9:00 del mattino con rientro programmato per le 18:00.
  • Auto a noleggio: Il tragitto copre circa 79 miglia e richiede 1 ora e 34 minuti.
  • Autobus: È possibile utilizzare un collegamento per Wadi Rum e proseguire verso Petra, con un tempo complessivo di viaggio di circa 4 ore.


Il passaggio attraverso il Siq

I visitatori contemporanei accedono generalmente al sito da est, attraverso l'impressionante ingresso orientale che discende ripidamente verso una gola angusta e ombreggiata denominata Siq. 
 
Questo straordinario corridoio naturale, formatosi a seguito di una profonda frattura nelle rocce di arenaria, si estende per circa 1,2 km raggiungendo in alcuni tratti una larghezza di appena 3-4 metri.
 
Prima dell'imbocco del Siq, i Nabatei realizzarono un ingegnoso tunnel di 88 metri per deviare le improvvise inondazioni del Wadi Musa, indirizzando le acque verso il Wadi Al Mudhlim e il Wadi al Mataha. In origine, un maestoso arco trionfale sovrastava l'ingresso del Siq, struttura che purtroppo crollò nel 1895.
 
Lungo entrambi i lati della gola si snodano due canali idrici paralleli. Il Siq custodisce numerose vestigia dell'antica Petra, tra cui una pavimentazione lastricata, la Stazione Sabinos Alexendros e alcuni baetyli nabatei (pietre sacre).
 
 Le pareti che racchiudono questo passaggio si innalzano vertiginosamente, raggiungendo altezze comprese tra 91 e 182 metri, creando un'atmosfera quasi mistica che culmina nell'improvvisa e spettacolare visione del Tesoro (Al-Khazneh), il monumento più elaborato e celebrato di Petra.
 

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2. Le origini della città di Petra

La storia millenaria di Petra affonda le sue radici in epoche straordinariamente remote. Gli insediamenti umani in quest'area risalgono addirittura al 7000 a.C., testimoniando una continuità abitativa che attraversa millenni di storia.
 
 Questa meraviglia archeologica ha assistito al susseguirsi di diverse civiltà, ognuna delle quali ha lasciato un'impronta indelebile sul suo straordinario patrimonio culturale.
 

Gli Edomiti e i primi insediamenti

L'area di Petra, intorno al 1200 a.C., divenne dimora degli Edomiti, popolo che la denominò Edom, termine che significa "rosso". Questi abili abitanti, rinomati per la loro saggezza, esercitarono il controllo sulle importanti rotte commerciali che collegavano l'Arabia a Damasco.
 
La peculiare morfologia montuosa del territorio consentiva agli Edomiti di raccogliere e conservare efficacemente l'acqua, elemento che trasformò Petra in un cruciale punto di sosta per i mercanti che attraversavano la regione.
 
Gli Edomiti svilupparono notevoli capacità artigianali: eccellevano nella scrittura, nell'industria tessile, nella creazione di ceramiche raffinate e nella sofisticata lavorazione dei metalli. 
 
Recenti scavi archeologici condotti sul monte Umm el-Biyara hanno portato alla luce testimonianze di insediamenti edomiti risalenti al VII secolo a.C., periodo corrispondente all'Età del Ferro II.
 

L'ascesa dei Nabatei

Durante il periodo persiano, i Nabatei migrarono nella regione di Edom, costringendo la popolazione edomita a spostarsi verso i territori della Palestina meridionale.
 
Sebbene permangano incertezze sulla data precisa del loro arrivo, le evidenze storiche attestano che già nel IV secolo a.C. i Nabatei avevano stabilito Petra come capitale del loro fiorente regno.
 
Questi straordinari colonizzatori, originariamente nomadi provenienti dal deserto arabo, dimostrarono eccezionali abilità commerciali, creando un vasto impero mercantile che si estendeva dall'Arabia alla Siria. 
 
La fama di questa città raggiunse territori lontanissimi, tanto che nella Cina della dinastia Han era conosciuta con il nome di Li-kan. Petra toccò l'apice del suo splendore sotto il regno di Areta IV (9 a.C.-40 d.C.), trasformandosi in un centro cosmopolita popolato da almeno 25.000 abitanti.
 
La prosperità dei Nabatei derivava principalmente dal controllo delle vie carovaniere e dall'imposizione di tributi sulle merci in transito. Documenti storici rivelano che questi abili commercianti esigevano una tassa del 25% sulle importazioni.
 
Grazie a questa immensa ricchezza, trasformarono Petra in una città monumentale caratterizzata da:
 
  • Un ingegnoso sistema di raccolta dell'acqua, dotato di canali, dighe e cisterne
  • Tombe elaborate scavate direttamente nella roccia, riflesso della loro profonda attenzione per il mondo ultraterreno
  • Strutture architettoniche che fondevano sapientemente tradizioni locali con influenze egiziane e greche


Influenza romana e bizantina

Nonostante la loro capacità di respingere i tentativi di conquista da parte dei Greci, i Nabatei dovettero infine soccombere all'avanzata dell'Impero Romano.
 
Nel 106 d.C., durante il regno dell'imperatore Traiano, Petra venne annessa ai territori romani, divenendo parte della provincia denominata Arabia Petraea.
 
Durante la dominazione romana, la città mantenne intatta la sua importanza strategica e culturale, tanto da meritarsi l'appellativo di "Metropolis of Arabia" nel 114 d.C.. 
 
L'imperatore Adriano la visitò personalmente nel 131 d.C., attribuendole il nome di "Hadriane Petra". I Romani lasciarono un'impronta indelebile edificando la Via Traiana Nova, una maestosa strada colonnata, e numerosi edifici pubblici.
 
La prosperità della città subì un tragico arresto quando un devastante terremoto, nel 363 d.C., distrusse metà delle strutture urbane. Con l'avvento del Cristianesimo, Petra assunse nuovo significato divenendo sede di un vescovado bizantino. 
 
I Bizantini riutilizzarono molte strutture preesistenti e costruirono edifici religiosi, come la recentemente scoperta "Petra Church", ornata da straordinari mosaici. Un secondo violento sisma nel 551 d.C. portò quasi alla completa rovina della città.
 

La riscoperta nel XIX secolo

Dopo l'VIII secolo, Petra venne gradualmente abbandonata come centro commerciale. Le sue imponenti strutture in pietra servirono come rifugio per pastori nomadi per diversi secoli.
 
La città scomparve dalla conoscenza del mondo occidentale fino alla sua spettacolare riscoperta, avvenuta il 22 agosto 1812 ad opera dell'esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt.
 
Burckhardt, che si presentava con il nome di Sheikh Ibrahim Ibn Abdallah, aveva studiato approfonditamente l'arabo e il Corano ad Aleppo. Durante un viaggio da Nazareth verso il Cairo, raccolse informazioni su misteriose rovine situate in una stretta valle montana, nelle vicinanze della presunta tomba di Aronne, fratello di Mosè. 
 
Escogitando il pretesto di voler sacrificare una capra ad Aronne, convinse una guida locale a condurlo alle rovine, dove rimase profondamente colpito dalle splendide tombe antiche e dai maestosi resti del tempio romano.

3. Il Tesoro nascosto: Al-Khazneh

Emergendo dall'oscurità del Siq, i visitatori restano immediatamente rapiti dalla visione che si materializza davanti ai loro occhi: la monumentale facciata di Al-Khazneh, il celebre Tesoro di Petra, magistralmente scolpito nella roccia arenaria rosa.
 
Questo capolavoro rappresenta il vertice supremo dell'arte nabatea e costituisce indubbiamente il momento più emozionante dell'intera esplorazione della città antica.
 

Storia e funzione del monumento

Al-Khazneh vide la luce agli albori del I secolo d.C., durante il regno di Aretas IV Philopatris, epoca unanimemente riconosciuta come l'età aurea della civiltà nabatea.
 
Contrariamente a quanto suggerisce il nome popolare, gli studiosi hanno determinato che questa struttura non fu concepita come deposito di ricchezze, bensì come grandioso mausoleo reale.
 
 Le evidenze archeologiche indicano che potrebbe trattarsi della tomba dello stesso sovrano Aretas IV, il cui dominio (9 a.C. - 40 d.C.) coincise con il massimo splendore di Petra.
 
Gli scavi condotti nell'ottobre 2024 hanno portato alla luce una camera sepolcrale precedentemente sconosciuta, situata proprio sotto il Tesoro. Gli archeologi hanno rinvenuto 12 scheletri completi all'interno di questo spazio funerario, databile tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.
 
Le dimensioni della camera, approssimativamente 5,5 metri per 5,5 metri con un'altezza di 2,7 metri, hanno fornito preziose informazioni sulle pratiche funerarie della civiltà nabatea.
 

Architettura e simbolismo

La maestosa facciata del Tesoro si estende per 25,3 metri in larghezza e si innalza fino a 39,5 metri d'altezza, interamente ricavata dalla roccia arenaria.
 
 L'impianto architettonico rivela chiaramente l'influenza della cultura ellenistica, particolarmente quella proveniente da Alessandria d'Egitto.
L'edificio presenta una struttura bipartita: il registro inferiore è caratterizzato da un elegante portico sostenuto da sei colonne con capitelli corinzi, sormontato da un frontone triangolare.
 
 Tra le colonne esterne si distinguono le figure di Castore e Polluce, i gemelli divini che secondo la mitologia greca guidavano le anime degli eroi defunti verso i Campi Elisi. Il registro superiore si distingue per un frontone spezzato, interrotto al centro da un maestoso tholos (struttura circolare).
 
La figura dominante della facciata è verosimilmente Iside-Tyche, sincretismo tra la dea egizia Iside e la greca Tyche (dea della fortuna). L'apparato decorativo comprende inoltre Amazzoni danzanti, Vittorie alate e aquile, simbolo tanto di Zeus quanto del dio nabateo Dushara.
 

Leggende e misteri legati al Tesoro

La denominazione araba "Khazneh el-Far'oun" (Tesoro del Faraone) trae origine da una leggenda beduina secondo cui un faraone avrebbe celato un inestimabile tesoro nell'urna litica posta sulla sommità dell'edificio.
 
I numerosi fori di proiettile visibili sull'urna testimoniano i ripetuti tentativi dei beduini di colpirla, nella speranza che ne fuoriuscissero oro e gemme preziose.
 
Il Tesoro ha conquistato fama mondiale apparendo nel film "Indiana Jones e l'ultima crociata" del 1989, dove veniva rappresentato come il luogo di custodia del Santo Graal.
 
Curiosamente, mentre le riprese esterne furono effettivamente realizzate a Petra, quelle degli interni vennero girate negli studi Elstree in Inghilterra.
 
Una singolare coincidenza ha voluto che durante gli scavi del 2024, gli archeologi rinvenissero uno scheletro che stringeva tra le mani un vaso di ceramica sorprendentemente simile al famoso calice raffigurato nel film di Indiana Jones.
 

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4. Altri luoghi imperdibili nella città di Petra

Petra rivela la sua grandezza ben oltre il celebre Tesoro. L'antica città nabatea custodisce numerosi altri monumenti straordinari, testimonianze preziose di una civiltà sofisticata che ha lasciato impronte indelebili nella pietra.
 
 Questi tesori archeologici, seppur meno noti al grande pubblico, raccontano capitoli fondamentali della storia e dell'evoluzione culturale di questo straordinario popolo.
 

Il Monastero (Ad-Deir)

Maestoso e imponente, il Monastero - conosciuto localmente come Ad-Deir (الدير) - rappresenta il secondo monumento più visitato dell'intera Petra.
 
 Edificato dai Nabatei nel I secolo d.C., questa colossale struttura misura 50 metri di larghezza e svetta fino a 45 metri d'altezza, superando in dimensioni persino il famoso Tesoro.
 
Raggiungere questa meraviglia richiede determinazione: occorre affrontare una scalinata di circa 800 gradini irregolari, un percorso che impegna i visitatori per circa 40 minuti.
 
 Nonostante la denominazione moderna suggerisca una funzione religiosa cristiana, gli archeologi ritengono che l'edificio fosse originariamente un tempio consacrato al re nabateo Obodas I, divinizzato dopo la morte.
 
 L'interno presenta un'unica stanza dalle dimensioni di 11,5 x 10 metri, illuminata esclusivamente dalla luce naturale che penetra attraverso il monumentale portale alto 8 metri.
 

Le Tombe Reali

La parete occidentale del massiccio Jabal al-Khubtha ospita una serie di magnifici mausolei collettivamente noti come "Tombe Reali". Questi monumenti funebri impressionano per le loro elaborate facciate.
 
 Particolarmente notevole risulta la Tomba dell'Urna, facilmente identificabile grazie all'enorme urna che corona il frontone. Nelle immediate vicinanze si trova la Tomba della Seta, celebre per gli straordinari motivi naturali della roccia, caratterizzati da venature che si dipanano in sfumature di rosa, bianco e giallo.
 
 La Tomba Corinzia, che trae ispirazione architettonica dal Tesoro, presenta un grande tholos centrale incorniciato da un frontone spezzato.
 

La Via Colonnata

Cuore pulsante dell'antica città, la Via Colonnata fu realizzata intorno al 106 d.C. seguendo il classico schema urbanistico romano del decumanus con orientamento est-ovest.
 
Questa arteria principale, larga 6 metri, era originariamente fiancheggiata da imponenti colonne di arenaria rivestite in marmo, che sostenevano portici coperti sotto i quali si aprivano numerose botteghe artigiane.
 
All'estremità occidentale della via si erge il Ninfeo, un'elegante fontana pubblica risalente al II secolo d.C.. Il percorso termina con il maestoso Temenos Gateway, portale monumentale che segnava l'ingresso al cortile sacro del tempio principale, il Qasr Al Bint.
 

Il Teatro Nabateo

Capolavoro dell'ingegneria antica, il Teatro di Petra fu inizialmente edificato dai Nabatei oltre 2000 anni fa, per poi essere ampliato dai Romani fino a raggiungere una capacità di circa 8500 spettatori.
 
La struttura, scavata direttamente nella roccia del Jabal al-Madhbah, si presenta come un classico auditorium semicircolare. La cavea, suddivisa in tre settori orizzontali separati da corridoi semicircolari, conta circa quarantacinque file di sedute.
 
Gli archeologi hanno evidenziato come la disposizione dei posti riflettesse rigidamente le gerarchie sociali dell'epoca, con i sedili più vicini all'orchestra riservati ai membri più illustri della comunità.
 

L'Altare del Sacrificio

Sulla sommità del monte Jebel Madbah, a 170 metri di altezza, si trova uno dei luoghi sacri più significativi dell'antica Petra: l'Altare del Sacrificio.
 
 Questo sito rituale, facilmente raggiungibile rispetto ad altri luoghi alti della città, presenta sofisticati canali progettati per convogliare il sangue degli animali sacrificati.
 
Consacrato alle principali divinità nabatee, Dushara e Al 'Uzza, il complesso include un ampio triclinio rettangolare, dove i partecipanti ai rituali condividevano pasti cerimoniali.
 
Oltre al suo valore religioso, l'Altare offre ai visitatori moderni una spettacolare vista panoramica sull'intera valle di Petra, permettendo di apprezzare la grandiosità dell'insediamento nabateo nella sua interezza.

5. Esperienze uniche da vivere a Petra

La visita alla città di Petra trascende la semplice contemplazione dei monumenti archeologici. Questo luogo straordinario offre esperienze immersive capaci di trasportare il visitatore in un viaggio sensoriale attraverso il tempo e la cultura nabatea.
 

Petra di notte

"Petra di notte" rappresenta un'esperienza quasi mistica che trasforma completamente la percezione del sito archeologico. Ogni lunedì, mercoledì e giovedì, dalle 20:30 alle 22:30, oltre 1.500 candele illuminano il percorso che dal Centro Visitatori si snoda attraverso il Siq fino a raggiungere il Tesoro.
 
 La luce tremolante delle fiammelle crea giochi d'ombra sulle pareti rocciose, avvolgendo i visitatori in un'atmosfera di profonda suggestione. Durante questo rituale notturno, gli ospiti possono sorseggiare tè caldo beduino mentre musicisti locali eseguono melodie tradizionali e narratori esperti raccontano storie millenarie.
 
Questa esperienza richiede un supplemento di 17 JD (circa 22 euro) oltre al biglietto d'ingresso giornaliero.
 

Escursione a Piccola Petra

Siq al-Barid, conosciuta comunemente come "Piccola Petra" o "Petra la Bianca", sorge a soli 9 chilometri da Wadi Musa. Questo sito satellite, accessibile gratuitamente e decisamente meno affollato rispetto alla città principale, fungeva da avamposto commerciale nabateo.
 
 Gli archeologi hanno identificato qui la celebre "Casa Dipinta", straordinario esempio di affresco romano risalente a 2.000 anni fa, dedicato al culto di Dioniso.
 
Gli esploratori più avventurosi possono intraprendere il cosiddetto "sentiero della porta posteriore", un percorso panoramico di circa 8 chilometri che conduce direttamente al Monastero di Petra attraverso paesaggi mozzafiato.
 

Safari nel Wadi Rum

Il deserto del Wadi Rum costituisce il complemento naturale alla visita di Petra. Questo paesaggio surreale, caratterizzato da formazioni rocciose monumentali e distese di sabbia rossa, evoca scenari planetari alieni.
 
 I visitatori possono esplorare queste terre antiche a bordo di jeep 4x4 o scegliere l'esperienza più tradizionale del cammello. Numerosi tour prevedono soste strategiche per ammirare il tramonto mentre si degusta il tè beduino preparato secondo metodi ancestrali su fuochi accesi nella sabbia del deserto.
 

Cultura beduina e ospitalità locale

L'incontro con i beduini B'doul, che rivendicano una discendenza diretta dagli antichi Nabatei, arricchisce profondamente l'esperienza di visita. Questa tribù, che ha vissuto tra le tombe e le grotte di Petra per oltre 170 anni, offre oggi un'ospitalità autentica nei campi tradizionali.
 
Gli ospiti possono assaporare piatti tipici della cucina locale sotto un cielo notturno punteggiato di stelle.
 
Dormire in una tenda beduina, partecipare a sessioni musicali tradizionali e ascoltare racconti tramandati oralmente attorno al fuoco permette di immergersi completamente nell'essenza culturale di questa terra millenaria.
 

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6. Il Tesoro Nascosto della città di Petra

Nascosta tra le montagne della Giordania, la città di Petra rappresenta uno dei più straordinari tesori archeologici del nostro pianeta. UNESCO l'ha dichiarata Patrimonio dell'Umanità nel 1985, mentre nel 2007 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di una delle Nuove Sette Meraviglie del Mondo.
 
 Questa antica metropoli sorge nella Wadi Araba, precisamente nella fascia territoriale compresa tra il Mar Morto e il Golfo di Aqaba, distante circa 250 km dalla capitale giordana Amman.
 
Petra viene comunemente soprannominata "Città Rosa" grazie alla caratteristica colorazione dell'arenaria da cui è stata magistralmente intagliata. Le sue origini risalgono al IV secolo a.C., quando divenne capitale del regno dei Nabatei, popolazione nomade che sviluppò notevoli capacità commerciali.
 
L'estensione della città raggiunge circa 60 chilometri quadrati, territorio che custodisce innumerevoli meraviglie archeologiche. Tra queste spicca il celebre Tesoro (Al-Khazneh), la cui imponente facciata misura 25,3 metri di larghezza e svetta fino a 39,1 metri d'altezza.
 
Gli esploratori di Petra attraversano inizialmente il Siq, spettacolare gola naturale lunga circa un chilometro, caratterizzata da formazioni rocciose mozzafiato che conducono al cuore pulsante dell'antica città.
 
Proseguendo la visita, si scopre il Monastero (Ad-Deir), struttura ancora più maestosa del Tesoro con dimensioni che raggiungono 46,7 metri di larghezza e 48,3 metri di altezza.
 
Merita attenzione anche il teatro nabateo, capace di accogliere tra i 7.000 e i 10.000 spettatori. La spiritualità dell'antico popolo si manifesta nell'Alto Luogo del Sacrificio, raggiungibile salendo una scalinata di circa 800 gradini, testimonianza tangibile della dimensione sacra che permea questo luogo straordinario.
 

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7. FAQs

D1. Quanto tempo è necessario per visitare Petra? 
Per esplorare adeguatamente Petra, si consiglia di dedicare almeno due giorni interi. Questo vi permetterà di vedere i principali monumenti come il Tesoro e il Monastero, e di godere di esperienze uniche come Petra di notte.
 
D2. Qual è il periodo migliore per visitare Petra?
 I mesi primaverili (marzo-maggio) e autunnali (settembre-novembre) sono ideali per visitare Petra, con temperature miti e meno affollamento. Evitate l'estate, quando le temperature possono superare i 40°C.
 
D3. È possibile visitare Petra in autonomia o è necessaria una guida?
È possibile visitare Petra autonomamente, ma una guida locale può arricchire notevolmente l'esperienza fornendo dettagli storici e culturali. Potete prenotare guide autorizzate presso il Centro Visitatori all'ingresso del sito.
 
D4. Cosa si intende per "Petra di notte" e vale la pena partecipare?
 "Petra di notte" è un'esperienza suggestiva che si svolge tre sere a settimana, durante la quale il Siq e il Tesoro sono illuminati da migliaia di candele.
 Include musica tradizionale e narrazione storica, offrendo una prospettiva unica del sito.
 
D5. Oltre a Petra, quali altre attrazioni si possono visitare nelle vicinanze? 
Nelle vicinanze di Petra, potete esplorare Piccola Petra (Siq al-Barid), un sito meno affollato con interessanti affreschi.
 
Inoltre, un'escursione nel deserto del Wadi Rum, con le sue formazioni rocciose spettacolari, è un'ottima integrazione al vostro viaggio.