La storia millenaria di Petra affonda le sue radici in epoche straordinariamente remote. Gli insediamenti umani in quest'area risalgono addirittura al 7000 a.C., testimoniando una continuità abitativa che attraversa millenni di storia.
Questa meraviglia archeologica ha assistito al susseguirsi di diverse civiltà, ognuna delle quali ha lasciato un'impronta indelebile sul suo straordinario patrimonio culturale.
Gli Edomiti e i primi insediamenti
L'area di Petra, intorno al 1200 a.C., divenne dimora degli Edomiti, popolo che la denominò Edom, termine che significa "rosso". Questi abili abitanti, rinomati per la loro saggezza, esercitarono il controllo sulle importanti rotte commerciali che collegavano l'Arabia a Damasco.
La peculiare morfologia montuosa del territorio consentiva agli Edomiti di raccogliere e conservare efficacemente l'acqua, elemento che trasformò Petra in un cruciale punto di sosta per i mercanti che attraversavano la regione.
Gli Edomiti svilupparono notevoli capacità artigianali: eccellevano nella scrittura, nell'industria tessile, nella creazione di ceramiche raffinate e nella sofisticata lavorazione dei metalli.
Recenti scavi archeologici condotti sul monte Umm el-Biyara hanno portato alla luce testimonianze di insediamenti edomiti risalenti al VII secolo a.C., periodo corrispondente all'Età del Ferro II.
L'ascesa dei Nabatei
Durante il periodo persiano, i Nabatei migrarono nella regione di Edom, costringendo la popolazione edomita a spostarsi verso i territori della Palestina meridionale.
Sebbene permangano incertezze sulla data precisa del loro arrivo, le evidenze storiche attestano che già nel IV secolo a.C. i Nabatei avevano stabilito Petra come capitale del loro fiorente regno.
Questi straordinari colonizzatori, originariamente nomadi provenienti dal deserto arabo, dimostrarono eccezionali abilità commerciali, creando un vasto impero mercantile che si estendeva dall'Arabia alla Siria.
La fama di questa città raggiunse territori lontanissimi, tanto che nella Cina della dinastia Han era conosciuta con il nome di Li-kan. Petra toccò l'apice del suo splendore sotto il regno di Areta IV (9 a.C.-40 d.C.), trasformandosi in un centro cosmopolita popolato da almeno 25.000 abitanti.
La prosperità dei Nabatei derivava principalmente dal controllo delle vie carovaniere e dall'imposizione di tributi sulle merci in transito. Documenti storici rivelano che questi abili commercianti esigevano una tassa del 25% sulle importazioni.
Grazie a questa immensa ricchezza, trasformarono Petra in una città monumentale caratterizzata da:
- Un ingegnoso sistema di raccolta dell'acqua, dotato di canali, dighe e cisterne
- Tombe elaborate scavate direttamente nella roccia, riflesso della loro profonda attenzione per il mondo ultraterreno
- Strutture architettoniche che fondevano sapientemente tradizioni locali con influenze egiziane e greche
Influenza romana e bizantina
Nonostante la loro capacità di respingere i tentativi di conquista da parte dei Greci, i Nabatei dovettero infine soccombere all'avanzata dell'Impero Romano.
Nel 106 d.C., durante il regno dell'imperatore Traiano, Petra venne annessa ai territori romani, divenendo parte della provincia denominata Arabia Petraea.
Durante la dominazione romana, la città mantenne intatta la sua importanza strategica e culturale, tanto da meritarsi l'appellativo di "Metropolis of Arabia" nel 114 d.C..
L'imperatore Adriano la visitò personalmente nel 131 d.C., attribuendole il nome di "Hadriane Petra". I Romani lasciarono un'impronta indelebile edificando la Via Traiana Nova, una maestosa strada colonnata, e numerosi edifici pubblici.
La prosperità della città subì un tragico arresto quando un devastante terremoto, nel 363 d.C., distrusse metà delle strutture urbane. Con l'avvento del Cristianesimo, Petra assunse nuovo significato divenendo sede di un vescovado bizantino.
I Bizantini riutilizzarono molte strutture preesistenti e costruirono edifici religiosi, come la recentemente scoperta "Petra Church", ornata da straordinari mosaici. Un secondo violento sisma nel 551 d.C. portò quasi alla completa rovina della città.
La riscoperta nel XIX secolo
Dopo l'VIII secolo, Petra venne gradualmente abbandonata come centro commerciale. Le sue imponenti strutture in pietra servirono come rifugio per pastori nomadi per diversi secoli.
La città scomparve dalla conoscenza del mondo occidentale fino alla sua spettacolare riscoperta, avvenuta il 22 agosto 1812 ad opera dell'esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt.
Burckhardt, che si presentava con il nome di Sheikh Ibrahim Ibn Abdallah, aveva studiato approfonditamente l'arabo e il Corano ad Aleppo. Durante un viaggio da Nazareth verso il Cairo, raccolse informazioni su misteriose rovine situate in una stretta valle montana, nelle vicinanze della presunta tomba di Aronne, fratello di Mosè.
Escogitando il pretesto di voler sacrificare una capra ad Aronne, convinse una guida locale a condurlo alle rovine, dove rimase profondamente colpito dalle splendide tombe antiche e dai maestosi resti del tempio romano.